Opzione Donna 2023

Opzione donna 2023 pensionamento anticipato: a chi spetta e come richiederla.

La legge di bilancio 2023 ha prorogato per il 2023 Opzione Donna, la misura sperimentale che permette alle lavoratrici di ottenere la pensione con requisiti ridotti rispetto a quelli previsti con pensione anticipata ordinaria.

Ad oggi per le donne la pensione anticipata ordinaria prevede 41 anni e 10 mesi di contribuzione, mentre per la pensione di vecchiaia ordinaria sono previsti 67 anni di età e 20 anni di contributi.

L’opzione donna attualmente prevede i seguenti requisiti:

  • 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022; 
  • compimento di 60 anni di età (entro il 31 dicembre 2022) requisito ridotto a 59 anni se ha un figlio, ed a 58 se ha 2 o più figli;
  • attesa di un periodo di finestra dal raggiungimento dell’ultimo requisito pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 per le autonome;
  • il periodo di finestra è diverso per le lavoratrici del comparto scuola e degli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale che decorre dal 1° settembre al 1° novembre dell’anno.

Inoltre prevede per le donne che fanno la richiesta l’appartenenza ad una delle seguenti categorie:

  • caregiver, ovvero lavoratrici che al momento della richiesta assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado con handicap in situazione di gravità, oppure un parente o affine di secondo grado convivente nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano compiuto 70 anni di età oppure siano affetti anche loro da gravi patologie, siano deceduti o mancanti;
  • invalide civili in misura pari o superiore al 74%;
  • lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale, in questo caso la riduzione massima di due anni del requisito anagrafico di 60 anni si applica indipendentemente dal numero di figli.

Cosa succede se ho maturato i vecchi requisiti per Opzione Donna entro il 31 dicembre 2021?

La Legge di Bilancio 2022 prevedeva per l’Opzione Donna requisiti diversi per le lavoratrici dipendenti e per quelle autonome.

Per le lavoratrici dipendenti:

  • 35 anni di contributi (senza possibilità di cumulo e al netto dei periodi di disoccupazione, malattia e infortunio non integrati, per le iscritte all’assicurazione generale obbligatoria e presso i fondi sostitutivi della stessa);
  • compimento di 58 anni di età;
  • periodo di finestra pari a 12 mesi.

Per le lavoratrici autonome:

  • 35 anni di contributi come per le lavoratrici dipendenti;
  • compimento di 59 anni di età;
  • periodo di finestra di 18 mesi.

Grazie alla cristallizzazione dei requisiti le lavoratrici che hanno maturato le condizioni richieste dalla legge di bilancio 2022 entro il 31 dicembre 2021 possono comunque accedere alla pensione nel 2023 o negli anni a seguire con i vecchi requisiti indipendentemente dalla presenza e dal numero di figli.

Per ottenere Opzione Donna devo smettere di lavorare?

Per quanto riguarda il calcolo contributivo per le persone entrate nel mondo lavorativo dopo il 31 dicembre 1995 o per chi ha optato per il regime contributivo il cumulo della pensione con i redditi da lavoro è possibile se sono presenti i seguenti requisiti:

  • 60 anni di età per le donne e 65 per gli uomini;
  • almeno 40 anni di contribuzione;
  • 35 anni di contributi e 61 anni di età.

Non è stato però detto dal legislatore cosa accede nel caso in cui una lavoratrice richiedesse l’Opzione Donna.

Va precisato che la pensione liquidata in regime sperimentale non è considerata come una pensione conseguita in regime contributivo come è stato detto molte volte da Inps, prevedendo di integrare ad Opzione Donna il trattamento minimo.

Sembra quindi sia prevista la cumulabilità con gli altri debiti da lavoro dipendente e autonomo.

Quali sono i contributi utili per ottenere l’Opzione Donna?

Per il raggiungimento del requisito pensionistico sono utili tutti gli accrediti contributivi:

  • Obbligatori;
  • volontari;
  • da riscatto;
  • figurativi.

Devono risultare almeno 35 anni di contributi al netto degli accrediti per disoccupazione indennizzata, malattia e infortunio non integrati dal datore di lavoro.

Il requisito contributivo non può essere ottenuto in regime di cumulo ossia sommando i versamenti accreditati presso gestioni previdenziali differenti.

È consentito però il cumulo all’interno dell’assicurazione obbligatoria Inps.

Non è possibile utilizzare in alcun modo la contribuzione accantonata presso la Gestione Separata.

Come si calcola l’opzione donna?

L’anticipo sostanzioso dell’uscita dal lavoro per chi richiede Opzione Donna non è gratuito.

Il trattamento di pensione viene infatti ricalcolato con il sistema contributivo che si basa:

  • sulla contribuzione accreditata, che viene rivalutata attraverso tassi di capitalizzazione basati sulla variazione quinquennale del PIL nominale;                                                                                                                                                                                    
  • sull’età pensionabile alla quale è collegato un coefficiente moltiplicatore o di trasformazione che converte il montante contributivo in assegno di pensione.

Al contrario del sistema retributivo-misto che invece si basa sugli ultimi redditi o retribuzioni e sulla contribuzione accreditata entro specifici archi di tempo.

Purtroppo il calcolo contributivo risulta penalizzante nella maggior parte delle situazioni, anche se non è uguale per tutti, infatti per questo motivo è necessario effettuare un’analisi caso per caso.

Come si richiede Opzione Donna?

Come si richiede Opzione Donna?

  • Attraverso il sito Inps;
  • attraverso il contact center Inps integrato;
  • attraverso un patronato;
  • con l’aiuto di professionista abilitato.

La proceduta può rivelarsi molto complessa poiché oltre alla compilazione delle informazioni anagrafiche sono richieste le seguenti informazioni:

  • fondo/i a carico dei quali è liquidato il trattamento ad ai quali si è/è stati iscritti;
  • data di decorrenza della pensione;
  • data di cessazione dell’attività lavorativa;
  • eventuale percezione di altre pensioni a carico dello Stato di enti italiane o estere;
  • dati relativi a redditi propri o del coniuge;
  • dati per il pagamento della prestazione.

Nella sezione “richieste aggiuntive” è possibile chiedere all’INPS:

  • accredito contributi figurativi;
  • accredito del periodo di servizio militare;
  • l’integrazione del minimo;
  • aumento della pensione o incremento al milione;
  • trattamenti di famiglia o assegni per il nucleo familiare;
  • ulteriori agevolazioni di legge.

Nella sezione “dichiarazioni aggiuntive” si può dichiarare all’INPS:

  • di aver presentato la domanda di riscatto per determinati periodi contributivi;
  • di aver presentato domanda di ricongiunzione dei periodi assicurativi;
  • di aver effettuato il pagamento dei contributi volontari;
  • di aver presentato domanda di ricongiunzione;
  • di aver chiesto l’accredito dei contributi figurativi;
  • di aver chiesto l’accredito del periodo di servizio militare.

Prima di inviare la domanda va dichiarato che è stata presa visione delle detrazioni fiscali a cui si ha diritto.

Considerata la complessità della domanda di presentazione e delle numerose informazioni da reperire e inserire nella domanda ti consigliamo di affidarti ad un professionista abilitato che puoi trovare presso il nostro studio.

Vuoi presentare la domanda per Opzione Donna? Affidati a noi.