Nuova Pace Contributiva: Conviene il Riscatto dei periodi scoperti?

Con la legge di Bilancio 2024, torna la possibilità di riscattare i periodi scoperti da contribuzione previdenziale attraverso la cosiddetta “pace contributiva”. Questa nuova misura, valida per il biennio 2024-2025, è riservata a coloro che risultano privi di versamenti al 31 dicembre 1995. Ma quali sono i requisiti necessari? Quali periodi contributivi possono essere riscattati? Quali sono i costi previsti? E, soprattutto, quanto è conveniente avvalersi di questa opzione?

Beneficiari

In primo luogo, va chiarito che la pace contributiva non è accessibile a tutti, ma solo a coloro che non hanno versamenti al 31 dicembre 1995. Anche un solo accredito figurativo di contribuzione, come quello relativo al servizio di leva, se effettuato entro tale data, può compromettere l’operazione, persino se richiesto dopo la domanda di riscatto.

Periodi Scoperti

È fondamentale precisare che il riscatto deve riguardare periodi totalmente privi di contribuzione. Questo include non solo la contribuzione obbligatoria derivante dall’attività lavorativa, ma anche quella volontaria, figurativa o derivante da altre tipologie di riscatto. La pace contributiva non può essere applicata ai periodi in cui è stata svolta attività lavorativa senza il versamento dei relativi contributi. In questi casi:

  • Attività da dipendente, parasubordinato, collaboratore, coadiuvante-coadiutore: se la relativa contribuzione è prescritta, è possibile avvalersi della costituzione di rendita vitalizia (art. 13, legge n. 1338/1962).
  • Attività da lavoratore autonomo o libero professionista: se la relativa contribuzione è prescritta, non è possibile avvalersi di alcun tipo di riscatto.

I periodi da riscattare devono essere collocati tra l’anno del primo e dell’ultimo versamento accreditato presso le gestioni INPS cui l’interessato è o è stato iscritto.

Costo

L’onere del riscatto viene calcolato ai sensi dell’art. 2, co. 5, del D.Lgs. n. 184/1997, utilizzando il metodo percentuale. Le retribuzioni percepite nelle ultime 52 settimane antecedenti l’operazione vengono prese come riferimento, moltiplicate per l’aliquota contributiva IVS della gestione assicurativa presso la quale si esercita il riscatto.
L’anzianità contributiva acquisita tramite la pace contributiva è utile sia ai fini del diritto che dell’importo della pensione.

Valutazione di convenienza

Considerando quanto sopra, la pace contributiva risulta conveniente, soprattutto quando permette di anticipare il pensionamento. La deducibilità fiscale del costo contribuisce ulteriormente alla sua convenienza. L’onere può essere versato in un’unica soluzione oppure in 120 rate mensili senza interessi. Nel caso in cui l’operazione serva per l’immediata liquidazione di una pensione diretta o indiretta, la somma residua deve essere versata in un’unica soluzione.

In sintesi, la pace contributiva rappresenta una misura vantaggiosa per chi vuole recuperare i periodi scoperti da contribuzione, consentendo una pianificazione previdenziale più flessibile e, in molti casi, un accesso anticipato alla pensione.

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