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Dal 1° ottobre 2024, entra in vigore un’importante innovazione normativa per chi opera nei cantieri temporanei o mobili. Le imprese e i lavoratori autonomi del settore saranno obbligati a ottenere una specifica patente a punti, come stabilito dall’art. 27 del Decreto Legislativo 81/2008, aggiornato dal DL 19/2024.
Questo sistema mira a migliorare la sicurezza sul lavoro, introducendo un meccanismo di responsabilità e controllo per garantire maggiore conformità alle normative.
Un cantiere temporaneo o mobile si riferisce a qualsiasi luogo in cui vengono svolti lavori di costruzione o di ingegneria civile, come definito dall’art. 89 del DLgs. 81/2008. Con la nuova normativa, tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano in tali cantieri dovranno dotarsi della patente a punti. Saranno esentate dall’obbligo le imprese già in possesso dell’attestato SOA, come previsto dal Codice dei Contratti Pubblici (DLgs. 36/2023).
Le informazioni sulla patente saranno registrate nel Portale nazionale del sommerso, istituito dall’art. 19 del DL 36/2022.
I dettagli relativi alle modalità di richiesta e i contenuti della patente saranno specificati tramite un decreto ministeriale del Ministero del Lavoro.
La patente sarà rilasciata in formato digitale dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL) competente, previa verifica di alcuni requisiti fondamentali da parte del richiedente, che sia un’impresa o un lavoratore autonomo. I requisiti includono:
Questi requisiti assicurano che chi opera nei cantieri rispetti le norme di sicurezza sul lavoro e mantenga un alto livello di competenza professionale.
Al momento del rilascio, la patente attribuisce un punteggio iniziale di 30 crediti.
Per poter continuare a operare nei cantieri temporanei o mobili, è necessario mantenere almeno 15 crediti.
Se il punteggio scende sotto questa soglia, l’operatività è limitata, con l’eccezione della conclusione delle attività di appalto o subappalto già avviate.
La decurtazione dei crediti avviene in seguito a infrazioni delle normative sulla sicurezza, rilevate tramite controlli da parte dell’Ispettorato del Lavoro.
Ogni violazione può comportare una riduzione dei punti, fino a un massimo di 20 per singolo accertamento.
Nei casi di infortuni gravi, come la morte o l’invalidità permanente, l’Ispettorato può sospendere la patente per un periodo massimo di 12 mesi.
Le imprese e i lavoratori autonomi possono recuperare i crediti persi partecipando a corsi di formazione specifici, come indicato dall’art. 37 del DLgs. 81/2008.
Ogni corso completato consente di recuperare 5 crediti, fino a un massimo di 15 crediti.
Trascorsi due anni dalla decurtazione, senza ulteriori violazioni, è possibile recuperare un ulteriore credito per ciascun anno, fino a un massimo di 10 crediti.
Inoltre, le imprese che adottano modelli organizzativi e gestionali conformi all’art. 30 del DLgs. 81/2008, che includono efficaci sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro, possono ottenere un bonus di 5 crediti.
Questi modelli organizzativi, previsti anche dal DLgs. 231/2001, hanno il fine di escludere la responsabilità amministrativa delle imprese in caso di reati legati alla sicurezza sul lavoro.
Operare senza patente o con una patente che ha meno di 15 crediti (salvo nei casi di completamento di appalti già avviati) comporta conseguenze economiche e operative significative.
Le sanzioni amministrative variano tra 6.000 e 12.000 euro e non possono essere ridotte tramite procedure di diffida.
Inoltre, l’impresa o il lavoratore autonomo sarà escluso dai lavori pubblici per un periodo di sei mesi.
L’introduzione della patente a punti per i cantieri temporanei o mobili rappresenta una misura innovativa volta a responsabilizzare maggiormente imprese e lavoratori autonomi nel settore edile.
Il sistema non solo rafforza il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, ma introduce anche meccanismi di formazione continua per mantenere e recuperare i crediti persi.
Questo approccio bilancia severità e opportunità, permettendo agli operatori di mantenere la propria attività entro i limiti delle normative, senza però escludere del tutto la possibilità di recuperare crediti attraverso percorsi di formazione e miglioramento delle competenze.
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