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Per rendere la questione il più semplice possibile per tutti inizio col dire che con l’espressione “Cuneo Fiscale” si intende la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro per il dipendente e la busta paga netta che il lavoratore percepisce.
Purtroppo in Italia questa differenza è molto accentuata per via dell’elevata tassazione sul lavoro, infatti la differenza tra il costo del lavoro sostenuto dalle aziende e l’importo che arriva delle tasche del dipendente è molto notevole.
Attualmente le aliquote applicate al lavoro dipendente come contribuzione previdenziale sono del 33% e sono ripartite nel seguente modo:
Il Taglio del Cuneo Fiscale 2023 è già attivo e coinvolge tutti i lavoratori dipendenti con reddito fino ai 35 mila euro e verrà applicato per tutto il 2023 nelle buste paga da gennaio a dicembre.
Il Taglio del Cuneo Fiscale è così strutturato:
INPS ci dice attraverso la circolare numero 7 del 24 gennaio 2023 che la verifica del rispetto della soglia contributiva della quota a carico del lavoratore va effettuata nella busta paga di ogni mese.
Questo vuol dire che la quota contributiva previdenziale IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) dovuta dal lavoratore potrà essere diversa nei vari mesi in base alla busta paga percepita dal lavoratore.
Per semplificare la questione possiamo dire che nell’arco dei 12 mesi in base alla busta paga ricevuta l’importo della riduzione può essere più o meno alto o NON spettare.
Ad esempio a gennaio può essere del 3% a febbraio e marzo del 2% e magari a luglio può NON spettare.
Il DECRETO LAVORO del 1° maggio 2023 ha apportato un’ulteriore modifica al taglio del cuneo fiscale infatti per le mensilità dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 ad esclusione della tredicesima mensilità l’esonero contributivo sarà:
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