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Il mondo delle pensioni può essere complesso e, talvolta, poco chiaro.
Uno degli aspetti che merita particolare attenzione è il concetto di “cumulo”.
Si tratta di un’opportunità che può fare la differenza per i lavoratori che si trovano ad avere contributi previdenziali in più forme di assicurazione obbligatoria.
Il calcolo teoricamente contributivo può risultare svantaggioso per il lavoratore in certi contesti. È qui che entra in gioco il concetto di cumulo.
L’obiettivo principale è simile a quello della totalizzazione (che vedremo nel nostro prossimo articolo): le contribuzioni rimangono nei rispettivi enti previdenziali e non vengono trasferite.
L’opportunità del cumulo si rivolge a coloro che sono iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti e autonomi, compresa la gestione separata INPS e le forme sostitutive ed esclusive dell’Ago e le Casse professionali.
È possibile cumulare i periodi assicurativi al fine di ottenere una singola pensione, a patto che non si sia già beneficiari di una pensione in una di queste gestioni.
Le prestazioni ottenibili seguono sostanzialmente le regole dell’INPS per quanto riguarda l’età e i requisiti contributivi.
Ad esempio, per la pensione di vecchiaia, si richiedono 67 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione.
Tuttavia, vi sono alcune variazioni, come i 41 anni e 10 mesi di contribuzione per le donne (con un anno in più per gli uomini), oltre a un periodo di attesa legato alla cosiddetta finestra mobile.
Anche le pensioni di inabilità e quelle indirette ai superstiti sono liquidabili in caso di cumulo, a condizione che si possiedano i requisiti necessari in base alla forma pensionistica a cui si è iscritti al momento in cui si verifica lo stato invalidante o il decesso.
Quando ci sono periodi contributivi coincidenti, vengono considerati una sola volta per il diritto alla pensione, ma valgono interamente per il calcolo dell’importo dell’assegno.
Il cumulo non comporta un cambiamento nel sistema di calcolo delle varie gestioni; ciascuna determina la propria parte di pensione basandosi sulle retribuzioni e contribuzioni conosciute.
Il cumulo si attiva presentando la domanda di pensione, che successivamente viene gestita e pagata dall’INPS.
Nel caso in cui ci siano limiti anagrafici differenziati per il trattamento di vecchiaia nelle diverse gestioni, la pensione viene formata progressivamente, aggiungendo quote man mano che si raggiungono i diversi requisiti anagrafici.
Il cumulo rappresenta
un’opportunità per massimizzare i propri benefici previdenziali, consentendo di
combinare periodi contributivi diversi per ottenere una pensione più
vantaggiosa.
È fondamentale
conoscere i requisiti e le condizioni specifiche per poter sfruttare al meglio
questa opzione e assicurarsi una situazione pensionistica più stabile e
redditizia.
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