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La legge di bilancio per il 2023 ha prorogato l’Opzione Donna, una misura sperimentale che offre alle lavoratrici la possibilità di accedere alla pensione con requisiti ridotti rispetto alla pensione anticipata ordinaria. In questo articolo, esamineremo chi può beneficiare di questa opzione e come fare richiesta.
Attualmente, le donne devono contribuire per 41 anni e 10 mesi per ottenere una pensione anticipata ordinaria. Per la pensione di vecchiaia ordinaria, i requisiti sono di 67 anni di età e 20 anni di contributi.
I requisiti richiesti sono i seguenti:
Opzione Donna prevede che le richiedenti appartengano a una delle seguenti categorie:
Caregiver: lavoratrici che assistono un coniuge o un parente di primo grado con handicap in situazione di gravità da almeno 6 mesi, o un parente o affine di secondo grado convivente nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano compiuto 70 anni di età oppure siano affetti anche loro da gravi patologie, siano deceduti o mancanti.
Invalide Civili: con una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%.
Lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi: in questo caso, la riduzione massima di due anni del requisito anagrafico di 60 si applica indipendentemente dal numero di figli.
Le lavoratrici che avevano soddisfatto i vecchi requisiti per l’Opzione Donna entro il 31 dicembre 2021 possono ancora accedere alla pensione nel 2023 o negli anni successivi con i vecchi requisiti, indipendentemente dalla presenza e dal numero di figli.
Per quanto riguarda il calcolo contributivo, il cumulo della pensione con i redditi da lavoro è possibile se ci sono i seguenti presupposti:
Tuttavia, non è stato specificato cosa accade quando una lavoratrice richiede l’Opzione Donna.
In generale, sembra che sia prevista la cumulabilità con gli altri redditi da lavoro dipendente e autonomo.
Per soddisfare il requisito pensionistico, sono utili tutti i tipi di contributi, tra cui quelli obbligatori, volontari, da riscatto e figurativi.
Tuttavia, devono risultare almeno 35 anni di contributi al netto degli accrediti per disoccupazione, malattia e infortunio non integrati dal datore di lavoro.
Il requisito contributivo non può essere ottenuto sommando i versamenti accreditati presso diverse gestioni previdenziali. Non è possibile utilizzare la contribuzione accantonata presso la Gestione Separata.
Il calcolo contributivo si basa sulla contribuzione accreditata e sull’età pensionabile, a cui è collegato un coefficiente moltiplicatore.
Questo sistema differisce da quello retributivo-misto che si basa sugli ultimi redditi e sulla contribuzione entro specifici archi di tempo.
Il calcolo contributivo può essere penalizzante, e il risultato varia da caso a caso.
È possibile presentare la richiesta di Opzione Donna attraverso il sito dell’INPS, il contact center integrato dell’INPS, un patronato o con l’aiuto di un professionista abilitato.
La procedura può essere complessa, quindi è consigliabile cercare l’assistenza di un esperto per garantire una procedura corretta.
Con l’Opzione Donna, le lavoratrici hanno la possibilità di accedere alla pensione in anticipo, ma è importante comprendere i requisiti e il calcolo per prendere decisioni informate sul proprio futuro previdenziale.
Consultare un professionista esperto può essere un passo saggio per navigare in questo sistema complesso.
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